Limàni IGT Rosso
Ha un colore rosso intenso con riflessi vivaci, l’aroma richiama i frutti rossi maturi delle sfumature speziate, al gusto è deciso e avvolgente, ha un gran corpo ad un ottima persistenza.
Limàni deriva dal greco e significa porto. Il nostro Limàni IGT Calabria vuole richiamare alla mente una storia che è esistita e che ha fatto grande la località che oggi ospita la nostra Cantina.
Un porto millenario
Diversi studi svolti da geologi, archeologi e operatori subacquei hanno scoperto l’esistenza di un antico porto di età greca (e in seguito romana) nei pressi della località marina attualmente denominata Trainìti, a Porto Salvo. In particolare, sono stati identificati due moli e ciò che oggi sopravvive nel tempo sono due antemurali, uno maggiore dell’altro. Costituivano elementi di difesa o approdo del porto. L’antemurale maggiore si trova attualmente presso la foce del fiume Trainìti (dal quale prende il nome la stessa località) ed è formato da ciottoli e grandi massi squadrati con un’altezza di 2,5 metri. L’antemurale minore si trova nell’attuale località chiamata Punta Buccarelli ed entrambi testimonierebbero l’esistenza di un porto più recente rispetto a quello greco.
Il porto sfruttava un sistema fluviale-lagunare compreso tra le foci dei fiumi Trainiti e Sant’Anna (quest’ultimo delimita il confine tra Porto Salvo e Bivona), mentre verso l’interno esisteva un sistema dunare, dove erano state costruite delle ville in età romana.
Hipponion, chiamata Valentia in età romana e, attualmente, Vibo Valentia, si trovava al centro di un ampio territorio, posto in posizione favorevole da un punto di vista topografico e produttivo. La città ospitò gran parte della flotta di Cesare durante le guerre civili tra Cesare e Pompeo, proprio grazie all’esistenza di questo porto che vantava grandi dimensioni rispetto agli altri porti nel sud del Mediterraneo.
Esistono molte fonti antiche tramandateci da Strabone, Lucilio, Cicerone, Cesare, Appiano, che documentano l’esistenza di un porto a Hipponion-Valentia che nei secoli fu un punto fondamentale per il trasporto di seta, ferro, vino, sale e legname delle serre calabresi. Strabone parla di un epineion e cioè di un porto che sorge ad una certa distanza dalla città da cui dipende e parla di un suo rafforzamento conferitogli da Agatocle, tiranno di Siracusa, che conquistò Hipponion nel 294 a.C.
In epoca romana il porto divenne principale scalo di partenza sul Tirreno per il legname della Silva Bruttia per la costruzione delle navi dell’esercito romano. Cicerone ricorda Vibo Valentia nelle sue lettere, mentre Appiano descrive gli spostamenti della flotta nella città. Ottaviano usò il porto come base navale, come del resto fece anche il suo padre adottivo.
Anche Gregorio Magno e il Liber pontificalis testimoniano l’attività portuale almeno fino all’VIII secolo d.C. e continua fino al XIII secolo secondo quanto riportato nel Portolano II Compasso da Navigare. L’attività del porto si interrompe tra il XVII e XIX secolo per l’interrimento delle strutture su ordine dei Pontefici romani per impedire il ricovero dei Barbari.
Provengono dalla metà dell’ ‘800, ad opera dell’archeologo francese F. Lenormant, ulteriori informazioni sul porto. L’arcata più ampia sarebbe stata costruita in marmo e vi era collocata la statua di Nettuno. In sintesi, il Porto-Lìmani ha acquisito fondamentale importanza per il commercio sia in età greca sia in quella romana.
Porto Salvo
L’attuale paese Porto Salvo, in cui si colloca la località Trainìti, nasce inizialmente come piccolo borgo marinaro, grazie alla presenza di una piccola Chiesa contenente un quadro raffigurante una Madonna con bambino ed era luogo di devozione particolarmente per i marinai, già all’epoca chiamata Chiesa di S.S. Maria di Porto Salvo.
Secondo la leggenda, la Chiesa venne costruita come voto in seguito allo scampato naufragio della nave comandata dal genovese Bernardino Belladonna che, durante il suo viaggio di ritorno da Costantinopoli, trovò rifugio da una tempesta improvvisa, grazie alle preghiere rivolte alla Madonna raffigurata in un quadro bizantino. Trovarono scampo proprio nel porto di tale località e per devozione, eressero una Chiesa in cui venne custodito il quadro della Madonna miracolosa. Attualmente la chiesa è chiamata dai fedeli S.S. Maria di Porto Salvo e si narra che il quadro che salvò la vita ai marinai sia proprio quello collocato al di sopra dell’odierno altare.
Si può affermare che la Chiesa esisteva già prima del maggio 1618.
Vigneti: situati nel territorio di Zambrone, loc. Madame sono posizionati ad un’altitudine di circa 150 metri sul livello del mare, con un’esposizione a sud-ovest ed una composizione argilloso-calcarea.
Forma di allevamento: cordone speronato con circa 5.500 piante per ettaro.
Uve: Magliocco 70%, Calabrese 30%
Vinificazione: la vendemmia manuale si effettua tra la prima e la seconda decade di settembre. Si procede con una diraspapigiatura alla quale segue una fermentazione tradizionale con macerazione di circa 10 giorni a temperatura controllata. Seguono: pressatura soffice, travasi e maturazione in parte in acciaio, in parte in legno.
Caratteristiche organolettiche: ha un colore rosso intenso con riflessi vivaci, l’aroma richiama i frutti rossi maturi con delle sfumature speziate, al gusto è deciso avvolgente, ha un gran corpo ed un’ottima persistenza.
Abbinamenti: arrosti di carne, selvaggina e formaggi stagionati.
Gradazione: 13,5 % Vol.
Temperatura di servizio: 18°
Bottiglia:750 ml
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